Guardate l’acqua calma. Ora vedrete una quindicina di persone entrare in acqua e delimitare una zona con su pezzu, una rete. Adesso immaginateli sbattere dei remi in acqua, in modo da spaventare i pesci e spingerli verso le reti. Piano piano osserverete i pescatori stringere il cerchio in modo da intrappolare i muggini, e raccoglierli tramite su bigheddu , un retino. I pochi che pesci che sfuggiranno alla cattura verranno catturati a mano dai più abili.
Siamo a pochi chilometri da Oristano, nella piccola penisola del Sinis, dove c’è la capitale mondiale della bottarga: Cabras. Qui si trova uno stagno naturale, chiamato Mare ‘e Pontis, che è uno dei più grandi d’Europa. Il suo ecosistema è unico ed è uno dei più pescosi al mondo. I pesci che vi nuotano, i muggini (comunemente detti cefali) appartengono alla famiglia dei mugilidi e sono esclusivamente selvatici.
Da questa pesca, che affonda le radici nella storia (la comunità dei pescatori è stata riconosciuta come Presidio Slow Food) , arriva sulla tavola uno dei prodotti più pregiati: la bottarga di Cabras.
Si ottiene dalle sacche ovariche del pesce e prima che sia pronta per essere consumata necessita di un’essiccatura di 4-15 giorni al clima ventoso di Cabras. Per capire se la bottarga che si sta acquistando proviene da muggini pescati in Sardegna basta controllare che sull’etichetta ci sia scritto: “pescato nella laguna di Cabras” .